I 10 comandamenti della SEO: 10 errori da evitare nell’ottimizzazione per i motori di ricerca – Prima parte

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I 10 comandamenti della SEO 10 errori da evitare

Quali sono gli errori che devi assolutamente scongiurare se vuoi ottimizzare il tuo sito web per i motori di ricerca? Ecco un elenco di 10 cose che faresti meglio ad evitare se vuoi guadagnare un buon posizionamento su Google

La SEO è un’arte che richiede dedizione, impegno, creatività e un pizzico di fortuna. Ma non in quest’ordine. Il più delle volte intervengono dei meccanismi insondabili e delle tempistiche incontrollabili che sono in grado da soli di rendere automaticamente fuffa tutte quelle pubblicità del tipo: Primi nei motori di ricerca in 1 settimana.

Se tutte queste esagerate dichiarazioni pubblicitarie ricordano un po’ le intramontabili televendite di prodotti dimagranti della compianta Vanna Marchi, giova ricordare che ci sono anche delle tecniche vere e concrete per raggiungere ottimi risultati in termini di SEO.

In particolare, esistono delle regole precise e tassative per mettere il tuo sito “a norma di SEO” e candidarlo ai fatidici primi posti. Non rispettare una di queste regole equivale a meritarsi la penalizzazione da parte del motore di ricerca e sprofondare all’inferno della seconda pagina.

Se usi WordPress e ti serve un “aiutino” per rispettare queste ed altre regole quando scrivi i tuoi articoli, ho creato un interessante tutorial su YOAST SEO per WordPress, un interessante plug-in che fornisce indicazioni e tool per una migliore ottimizzazione dei tuoi testi.

Qui c’è la prima parte, sull’ottimizzazione generica del sito, e qui invece trovi la seconda, in cui ti spiego l’ottimizzazione dei singoli contenuti del tuo blog.

Ecco quindi, i 10 comandamenti da rispettare durante l’ottimizzazione del tuo sito per i motori di ricerca.

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Fai attenzione! Questi suggerimenti ti aiuteranno a dare al tuo sito un’ottimizzazione “basilare”, il minimo che ti può servire per l’adeguamento del tuo sito. Per un intervento SEO professionale dovrai tener conto di altri fattori più “tecnici”, ma soprattutto di una strategia globale per individuare le esigenze specifiche del tuo caso e trasformare davvero il motore di ricerca in un alleato per il tuo business.
Se vuoi informazioni contattami gratuitamente e senza impegno: posso aiutarti a studiare la strategia giusta per il tuo sito web.


1. Scrivi sempre contenuti interessanti

È importante inserire parole chiave all’interno del tuo testo. Ciò non significa che il tuo testo deve essere una pletora di parole chiave senza interconnessione l’una con l’altra! I motori di ricerca penalizzano fortemente gli articoli in cui la parola chiave è ripetuta troppe volte e fuori contesto.

Il tuo testo viene letto da persone prima che da motori di ricerca. Persone che condividono, interagiscono, parlano di te… quindi le persone devono essere i destinatari di ciò che scrivi.

Se vuoi qualche consiglio, ho scritto un articolo con 9 dritte per scrivere un articolo interessante per i tuoi lettori e altamente digeribile per i motori di ricerca: dai uno sguardo e scopri come scrivere il contenuto perfetto! 

Vedrai che anche i motori lo apprezzeranno 😉

Un contenuto troppo breve non è rilevante per i motori di ricerca. In meno di 300 parole non riesco neanche a salutarti, dai… Se devi spiegare qualcosa, assicurati di spendere tutte le parole che servono, usa esempi, metafore, citazioni

In linea di massima ti direi anche di non superare le 1000 parole e di mantenerti sulle 500. Però… non credo che questa sia una regola invalicabile. Certo, non è il caso di scrivere un romanzo, soprattutto se non hai molto da dire e cerchi solo di “allungare il brodo”, ma se stai spiegando le interconnessioni tra la teoria della relatività Einsteiniana e l’analitica dell’intelletto di Cassirer forse 1000 parole sono un po’ pochine.

Insomma, tenendo conto di quello che scrivi, prenditi tutto lo spazio e il tempo che ti serve per far capire ai tuoi lettori l’argomento che stai affrontando.

La contraffazione, o come si dice dalle mie parte, il “pezzotto”, è il male assoluto del web. I motori di ricerca quando vedono il copia/incolla dei contenuti, vedono rosso.

Non spacciare “pezzotti”, o Google se ne accorgerà!

Questo vale anche per i contenuti duplicati all’interno dello stesso sito: se hai un contenuto in una pagina e vuoi richiamarlo all’interno di un’altra, non copiare ed incollare. Piuttosto, inserisci un link, oppure un redirect automatico 301.

Ogni tanto ricordati di scrivere qualche articolo, delle news, degli aggiornamenti, insomma: non lasciare il sito abbandonato a se stesso!

Un po’ come quell’amico che, dopo l’ennesimo “Eh, sì, uno di questi giorni ci andiamo a prendere un caffè”, ha smesso di messaggiarti, anche Google, se non dai più notizie di te, penserà che sei morto…

2. Ricordati di controllare i link

Un link rotto è un link che un tempo funzionava… e adesso non più. Se ci clicchi sopra, visualizzi un errore, oppure una pagina “Contenuto non trovato”, oppure un contenuto che non è più quello di prima…

Capita spesso quando linki a siti esterni; e a volte capita anche quando linki a pagine interne al tuo sito.

Controlla periodicamente che i link siano tutti raggiungibili e qualcuno non si sia “rotto”.

Ti ricordi quei siti che spopolavano negli anni ’90? Quelli che consistevano in interminabili paginoni pieni di link ad altri siti assolutamente estranei l’uno all’altro, fuori da un qualsiasi contesto logico? Quelli che spesso vendevano o scambiavano link per offrire a buon mercato una chance di elevare il proprio ranking?

Quei siti sono uno dei tanti errori che abbiamo commesso durante gli anni ’90 e che adesso cerchiamo di dimenticare con estremo imbarazzo, come i collarini tattoo di plastica e i ciucciotti multicolore.

Evita di inserire troppi link nelle tue pagine web; piuttosto, inserisci solo link rilevanti con il tuo contenuto, link che servano ad approfondire quello che stai illustrando, insomma, link che “c’azzeccano”.

3. Ottimizza le immagini

L’attributo “alt”, o “Testo alternativo”, è un elemento che va inserito all’interno del codice HTML delle immagini del tuo sito. È più semplice di quanto sembri: nei CMS di solito è un’impostazione che compare quando inserisci un’immagine all’interno dei tuoi articoli.

Non tralasciare mai questa impostazione. Quel testo servirà a spiegare cosa contiene l’immagine ed è utilissima ad esempio:

  • quando l’immagine, per qualche motivo, non si carica correttamente
  • quando l’utente è un non vedente (in questo caso uno speciale software leggerà il contenuto della pagina e, nel caso delle immagini, leggerà proprio l’attributo alt)
  • quando a leggere il sito è un motore di ricerca… e questo è il motivo per cui l’attributo alt influisce sulla SEO 😉

Come nel caso dei link rotti, anche l’immagine può “rompersi” e non venire visualizzata correttamente. Al suo posto comparirà questo: Immagine rotta browser

Capita spesso quando inserisci nel tuo sito immagini prese da altri siti attraverso la URL, oppure quando cancelli per errore un’immagine sul tuo spazio web.

Come per i link, anche le immagini vanno ricontrollate spesso per evitare la comparsa della famigerata icona verde…

4. Rispetta la struttura dei titoli

I tag dei titoli in HTML sono contrassegnati dal codice H (header) seguito da un numero da 1 a 6, ad es.: h1h2h3 ecc.

Non è difficile intuire che, dietro questa scelta, ci sia l’intento di assegnare una gerarchia a questi titoli: l’h1 contrassegna il titolo più importante, l’h2 il sottotitolo e così via.

Di conseguenza, all’interno di ogni pagina del tuo sito dovrà necessariamente esserci un h1. E dovrà essere uno solo.

Successivamente potrai inserire uno o più h2h3h4 ecc. in ordine di importanza.

5. Non tralasciare meta description e title

Meta description e Title sono due tag presenti in ogni pagina del tuo sito, con dei contenuti che non vengono visualizzati dagli utenti, ma letti solo dai motori di ricerca.

Il tag title indica qual è l’argomento principale della pagina; non deve essere troppo lungo né troppo corto, la lunghezza ideale è intorno ai 50/60 caratteri.

Il tag meta description fornisce una breve descrizione di cosa c’è all’interno della pagina. In questo caso, la lunghezza consentita è di massimo 160 caratteri. Google aveva annunciato l’estensione di tale lunghezza a 320 caratteri, ma, a quanto pare tale descrizione “estesa” non è sempre disponibile in tutti i casi… quindi meglio mantenersi sotto la soglia dei 160.

La description non ha una diretta ripercussione sul posizionamento del sito, ma è lo stesso indispensabile. Hai presente quando fai una ricerca su Google? Ecco come sarà il tuo risultato:

Meta description visualizzazione su Google

È il caso di curare la forma e il contenuto di quel testo: sarà il primo “biglietto da visita” che l’utente vedrà del nostro sito quando ci troverà attraverso il motore di ricerca.

Assicurati che title e meta description non siano mai assenti da nessuna delle tue pagine; ma anche che non siano duplicati, cioè che non esistano più pagine con lo stesso title o con la stessa meta description.

Strano a dirsi, ma un title o una meta description duplicati, in termini di posizionamento, possono fare più danno di un title o una meta description assenti 😳

Last but not least, non fare keyword stuffing all’interno del title o della meta description: posizionamento o no, è importante che questi tag siano un testo di senso compiuto e non una sequenza di parole chiave…

Sei più confuso di prima? Non hai dimestichezza con l’HTML e non sai come inserire questi tag? Tranquillo, ci sono delle funzioni apposite in molti CMS moderni.

Come ti dicevo, se usi WordPress, puoi installare il plug-in YOAST SEO, che ti aiuterà a tenere sotto controllo i tuoi tag title e meta description senza conoscere l’HTML. Ho creato un video tutorial che ti mostra passo passo come utilizzarlo per ottimizzare i singoli articoli del tuo blog.

Ma come, solo 5 e siamo già arrivati alla fine?

Sì, so contare, e mi ricordo benissimo che avevo detto che i comandamenti sarebbero stati 10.

Ma purtroppo dovrò mantenere la suspense fino alla prossima settimana, quando pubblicherò gli altri 5 comandamenti. Resta in ascolto e, se proprio hai paura di perderteli, iscriviti alla newsletter!

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